RIGENERAZIONE URBANA

LA CITTA' DELLA CULTURA - PIENZA

STUDIO: RIQUALIFICAZIONE AREA INDUSTRIALE DISMESSA E CREAZIONE DI UNA IMPRESA CULTURALE NELLA CITTA' DI PIENZA 

La creazione di una CITTÀ DELLA CULTURA nel Comune di Pienza, oggi, non è solo un progetto e non riguarda solo l’analisi di fattori produttivi, di rischio e di responsabilità. Il progetto trova il proprio senso compiuto nell’incontro con la collettività ancor prima che nella soddisfazione dei committenti.

Nel corso degli ultimi 10 anni, ricercatori e policy maker hanno messo in evidenza l’importanza delle attività culturali e creative nel nostro Paese e nei processi di sviluppo economico e sociale dei territori. La ricerca degli impatti “territoriali” delle attività culturali deriva infatti dalla necessità di favorire lo sviluppo di progetti ed iniziative che non hanno solo una finalità turistica o contemplativa ma anche di sviluppo: perché in grado di valorizzare patrimoni materiali ed immateriali, aggregando individui, istituzioni, comunità ed imprese in percorsi di collaborazione ed innovazione.

Il presente studio, analizza il contesto territoriale di riferimento andando ad individuare i dettagli e le caratteristiche dell’Impresa Culturale, secondo gli ultimi sviluppi legislativi. Focus sulle interazioni tra impresa culturale e creativa e innovazione sociale; contesto che merita di essere approfondito data la sua recente evoluzione. Lo studio infatti pone l’accento sui meccanismi di riqualificazione e rigenerazione urbana volti a favorire lo sviluppo della comunità sia in termini di ecosistema amministrativo che di strumenti specifici nelle strategie di policy.

LA CITTÀ DELLA CULTURA nella Città di Pienza vuole essere un’impresa culturale, pensata per la valorizzazione di un luogo e di una comunità, oggi unici, nonché depositari di valori e culture inestimabili.

L’obiettivo di questo studio è quello di generare riflessioni e possibilità in modo da evidenziare le strategie opportune che possano garantire la salvaguardia territoriale, lo sviluppo creativo e la sua diffusione a livello nazionale ed internazionale. Offrire uno spazio per la crescita culturale non significa, tuttavia, solo individuare il luogo e permetterne la sua valorizzazione nel rispetto del paesaggio ma creare un volano di sviluppo economico dalle potenzialità eccezionali e per lo più fino ad oggi inesplorate nel territorio di riferimento.

Per molte ragioni queste considerazioni restano ancora poco evidenti e poco chiare a molti. Eppure, come si evincerà dalle successive analisi:

     -     Un luogo di cultura è in sé un’attività in continuo sviluppo, in grado di produrre all’interno dei propri più consolidati ambiti, lavoro e benessere, anche in condizioni difficili di mercato

     -     Un luogo di cultura è uno spazio in grado di inventare lavoro e professionalità interagendo con altri ambiti economici quali turismo, imprese, servizi e creando un forte indotto e nuove sinergie espandendo continuamente i propri confini.

La storia delle idee insegna che il legame tra cultura e territorio è non solo antico, ma profondo e teoreticamente fondato. Ogni fenomeno culturale nasce in un determinato luogo geografico e in una definita epoca o momento storico. Nonostante la nuova cultura tecnologica e virtuale possa sfuggire al binomio spazio-temporale, la comunità resta il centro di produzione ideale di cultura nel senso moderno, intesa cioè come produzione di beni e servizi delle industrie creative.

Elemento centrale dello studio è la particolare attenzione riservata alla sostenibilità dell’Impresa Culturale e la sua spendibilità a livello internazionale. Negli ultimi anni, la presenza di aziende detenute o in partnership con società Usa che hanno deciso di investire in Toscana è quasi raddoppiata. Un trend in ascesa, secondo i dati 2019 dell’American Chamber of Commerce: ogni anno, aumentano le multinazionali targate Usa.

È il fascino economico della Toscana. In Toscana, su 714 aziende, ben 509 sono a controllo estero.

I dati sulle società straniere presenti in Toscana sono stati diffusi dalla Regione durante il convegno Why investing in Tuscany and Italy? Retention and attractiveness, che si è tenuto il 9 Dicembre 2020 a Firenze. Per numero di imprese, la prima nazione a investire in Toscana è la Francia, con 120 società presenti. Seguono gli Stati Uniti con 115 e la Germania con 80 realtà imprenditoriali.

Per quanto riguarda il fatturato, a guidare le aziende sono gli Usa, con oltre 9 miliardi di euro. Dietro, con 6 miliardi e oltre 13 mila dipendenti, c'è la Francia. Terzo posto per il Regno Unito con 2,8 miliardi.

Certamente non sono numeri incoraggianti, soprattutto perché l’Italia dovrebbe riuscire a dotarsi di competenze tali da generare indotto produttivo per interessare Investors ma non demandare il controllo a strutture internazionali; i numeri riportati durante il convengo non possono risultare vincenti di un nostro modello partenopeo.

In questa ottica il presente studio vuole fornire delle evidenze per rendere sostenibili e cantierabili i fabbisogni territoriali individuando gli strumenti attrattivi per generare compartecipazione evitando la spersonalizzazione del progetto.

Come Pienza, questo studio nasce da un’idea di bellezza e ancor più di salvaguardia di questa bellezza che è propria solo del contesto in cui è nata.

Siamo disponibili a fornire gli approfondimenti e lo stato di avanzamento del progetto

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